18 ottobre 2006
Sguardo 10 - Giurista
Collina, prima della luna. Incontro un giurista, studente. Un entusiasmo che contagia. L'amore per la parola precisa, un nuovo atteggiamento mentale. Un veloce paragone con la lingua letteraria: ne sarebbe volentieri contaminata. Il piacere del confronto, la realtà che muta sotto un occhio vigile. Ogni concetto al suo posto, anche ramificato, ma senza cristallizzazioni. Un organismo di parole e significati. Mente lucida, dagli ampi orizzonti. Non si chiude tra le pieghe di una memoria incasellata e fredda, ma dibatte, si confronta con il presente. Cerca una chiave dell'oggi. Una piccola lezione. Le parole esprimono il quotidiano, palpabile, denso di vissuto. Il dialogo serrato ha impedito sguardi intermedi. Nel frattempo, la luna è comparsa sulla collina.
Tag: giurista, lingua letteraria, organismo, vissuto
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Sguardo 5 - Ingegnere
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14 commenti:
Mentre leggo questa descrizione, vedo il mezzo busto di Giovanni Inzani, sullo scalone di Giurisprudenza, a Parma, o la statua del Romagnosi, in Piazza Cavalli a Piacenza.
Ciao Fede!
Innanzi tutto bellissimi paesaggi! Ma dove le hai scattate? sono un' amante della collina!
Nel parlare con le persone, che siano architetti, commessi, pensionati, dentisti, imbianchini... abbiamo sempre di che meravigliarci, parlare, discutere, confrontarci è una cosa meravigliosa... arricchisce tutte le persone... l'importante è sapere ascoltare...
Forse ti sembrerò scontato, ma purtroppo oggi per molti non è più così "scontato"
Ciao!!
Bentornato santiago, che nome affascinante! :-) Siamo immersi in quella cultura, che si mostra appassionata e capace di amare la realtà da un punto di vista privilegiato. Ogni sguardo, ogni mestiere, ogni persona può esprimere con la propria attività passioni vissute ed emozioni vere.
daniele, le foto sono della mia terra... le dolci colline piacentine. L'ascolto è difficilissimo, oggi... Ci troviamo anche a dover scegliere che cosa ascoltare, i messaggi ci bombardano e ci disorientano. A volte si trascurano parole o gesti che sembrano impercettibili nel frastuono... ma sono quelli davvero importanti
Lasciarsi contaminare da spiriti diversi è profondamente affascinante come discorso, anche se, devo ammettere, talvolta devia il mio messaggio.
Prenderò esempio da te, Fede, per un coinvolgimento lessicale che lasci intatto il mio modo di scrivere e di osservare.
fra buongiorno! È vero che il messaggio è veicolato dallo strumento espressivo, perciò lo strumento stesso è essenziale... Però il linguaggio è un organismo vivo, e per questo tende al mutamento per sua natura. Anche il nostro stesso linguaggio è mobilissimo, si evolve, senza sosta... Più ne siamo consapevoli, più saprà esprimere il nostro messaggio, senza allontanarsene, anzi, rafforzandolo. Io credo nella molteplicità dei linguaggi, cerco di ascoltarli per carpirne i segreti e le suggestioni. Comunque, il linguaggio - o lo strumento/gli strumenti espressivi - è/sono il portatore del messaggio.
[Poi, forse, un giorno, saprò creare un linguaggio mio, vivo, che esprima una continuità, un'evoluzione, come vorrei...]
Incontro co entusiasmo ar tramonto in collina, l'amore,la lingua contaminata, er picere, l'occhio vigile che ce spia le mutazioni, se debatte, cerca na chiave, palpabile, sguardi intermedi, l'arbero no cristallizzato, un microbo fatto de parole e de concetti, la ram incasellata... Aaaoò, ma che sta ascrivve!!! nun ce sto a capì più nulla!!! macchè nuovo attegiamento mentale, me stai a fa schattà a capa co ste garbugliamenti de parole! macchè ti scrivi, ma chi siete, macchè ve magnate ala mattina, l'abaco de pinocchio??? le pantofole della Hac? er magnesio der neon? Ma tu guarda questi!! s'annamo co sto passo a prodi ce tocca de caccià altre tasse pe ringalluzzì i manicomi! ma annate a lavorà!!! ce state a costà, ce state a costà!!!
carlo, ma quanto mi hai fatto ridere! Ma chi sei? Comunque, romano vero o no, scrivi benissimo!
Alla mattina, per quanto mi riguarda: caffelatte, pane e marmellata e - se è possibile - un pizzico di voli pindarici, ma mai troppo lontani dalla realtà in cui vivo. Ah, Pinocchio è uno dei miei libri preferiti, tra l'altro (ma non ho mai visto il suo abbecedario, purtoppo). Nonostante ciò, e forse proprio per questo, i miei piedi rimangono ben piantati a terra, vai tranquillo! Se dovessi scrivere il mio curriculum, potrei dire di essere una persona molto concreta, che punta al risultato; so essere dolce e al contempo piuttosto determinata.
Non so se ci incontreremo mai, però spero che tu possa ritornare presto e volentieri da queste parti. Tu non hai un blog? Meriteresti, davvero.
a carlo! mittticco!all'uscita 24 c'è....carlo er truce,sentenzia giudizi come un duce, non si firma come fa un infamone facendo credere che abita vicino ar cuppolone....
sul grande raccordo anulare....
ABBella, Io nun ce l'ho er blog io me so fatto er sito!!! WWW.CARLOVERDONE.IT e scriveme, scriveme, info@carloverdone.it che te faccio divertì!!! te pare che a colazione su la marmellata nun ce metti na spruzzatina de nettare co l'ambrosia, o du fusibili, co 4 lampadine?
aòò a lorenzone!!! ecchè me stai a spià!!!
Carlo, ma allora è un vizio... ;-)
Beh, nemmeno un autografo??
Lorenzo, tu che dici?
Aoh! me sa che i fondi per i manicomi farebbero meio a stanzialli!!
Sì, un pizzico di follia è innegabile...
Altrimenti, come attraversare quel mare di imprevisti e di sorprese che è la vita? Sdrammatizziamo anche un po'...
Ciao daniele, ma che ridere...!
:-D!!!!!!! non riesco a smettere di ridere... o forse dovrei dire: nun riesco a smette de ride!!!
Fede, io non sono amante della parola precisa... preferisco cio' che lascia libero spazio alle interpretazioni. Forse e' per questo che vivo sempre nella confusione :-)
1bacetto!
Ciao ape, sono uno spasso questi momenti di cabaret!
Le parole... Mi attrae il rapporto che le persone hanno con esse. Per ognuno sono uno strumento che funziona in modo diverso, con una propria strada per modulare i suoni... Bellissimo. Ciao!
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