14 gennaio 2008

Con la scusa del bianco


(quarti)

Un giorno di settembre mi hanno chiuso fuori di casa. Anzi, fuori dal balcone. D'accordo, la vista sul giardino è niente male, ma di sera comincia a fare fresco. Da molti anni sto al mio posto dietro la tenda, appena oltre il vetro, tra la libreria e la scrivania, al calduccio di fronte al sole del mattino. Ogni tanto qualcuno mi fa dondolare e mi ricorda tempi di gioco e di fiaba.
Quel giorno, invece, sono arrivati gli imbianchini. Con la scusa che bisognava ricolorare le pareti di casa mi hanno relegato proprio qui, sul balcone. Tra poco tutto sarà rinnovato e potrò rientrare, ma è accaduta una cosa strana. Non so più nulla dei brividi di freddo, del silenzio, delle finestre che mi si chiudono quasi addosso. Da qui - in queste notti terse di fine estate, quando le luci si spengono - nessuno spicchio di luna è più bello.

(di luna)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hei ciuchino!!! sarai mica ancora fuori dalla finestra!!! con questo freddo!!!
Farai mica pinocchio di nome, per caso?

Anonimo ha detto...

ehi rosso, guarda che son tornato da un pezzo dal paese dei balocchi, non mi riconosci?

federica ha detto...

Io credevo che fossi un cavallino a dondolo!

Daniele Marioli ha detto...

Mai sentito di un cavallino a dondolo capace di tanta poeia...
Forse sono state le notti al chiaro di luna...
Un salutone!

federica ha detto...

daniele: grazie :-) un saluto a te e alle tue magiche albe sognanti