28 luglio 2006

Imprevisto 12 - Dorme

Dedico questa poesia di Mario Luzi a un bimbo nato pochi giorni fa, il 6 luglio 2006, alle ore 19:50. L’ho trovata bella. Accompagnerà il ricordo di quel momento. L’ho vissuto ascoltando un racconto commosso di gioie, attese, desideri.


Dorme, nuovo nato al mondo,
impercettibilmente
respira il proprio sonno,
inala
in pari tempo
azzurro,
luce, spazi profondi,
profonde nerità
di cieli e di marine
e loro trasparenze
per il sole che subentra,
sfiora aperti
e occulti penetrali del vivente,
quella massa,
quella ammassata copia.
È indigente lui e ripiena
la sua inopia
di lutto e d’ansia.
Che pena, che fatica
sciogliersi dal tempo
intemporale da cui viene
e inoltrarsi in questo,
presente, in questo luogo che lo tiene…
Il remoto nell’approssimarsi
scade, l’incognito
nel divenire noto
perde incanto, duole,
però non lo dismaga,
smaglia via via
di nuova meraviglia
il mondo tutto intorno
al suo giaciglio - e incombe,
ahi, un buio sopra di lui,
un’opacità,
eppure non vacilla.
Com’è tenero
e potente
quel doloroso artiglio…
ecco l’accoglie
l’universo in sé,
lo piglia lentamente,
lo trattiene nelle sue palme,
lo forma, lo trasforma,
lo circoscrive lui infinito
in un minimo sigillo.
E ora dove sono, sono forse
ad attenderlo
negli anni
le imprese che farà,
stanno in agguato
le disfatte
e le cadute…
Di chi è,
non è sua
la mente che le teme
e le spera,
le prefigura:
sono della tribù
il giudizio, la misura
o ha altre mire -
lo sa -
non è solo tra gli uomini
la vita
e la creazione
che in lui ex novo
ricomincia.

Mario Luzi, Dottrina dell'estremo principiante, Garzanti, Milano 2005. Prima edizione: Garzanti, Milano 2004

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Imprevisto 5 - Ha in limite
Imprevisto 7 - Chi

1 commento:

Daniele Marioli ha detto...

Delicata la poesia, e bellissima la foto!