07 agosto 2006

Imprevisto 16 - Sicilia


Altri massi erratici si trovano disseminati un po' ovunque, e fra di essi, ulivastri contorti e bellissimi, mandorli con le foglie verdi come insalata. Sulla terra... Ma chi la vede la terra, coperta com'è da questa fioritura sterminata di colori, con infinite specie di cardi che fioriscono ciascuno su un tono diverso di azzurro, di giallo, di rosa, e fiori aerei come ali di farfalle, difesi da quegli spini aculei, così aguzzi e così pacifici. Qua e là, su quella messe fitta, si elevano le ferule dai fiori gialli, d'un giallo che sta tra il limone e l'arancio, e quei ramagi da sparagi, ma più densi, su uno stocco come di carta da zucchero. Sono piante superbe e inutili, bellissime e modeste. In quel coro sommesso di colori, dove ci sono voci bianche e virili, le ferule sono un acuto che si eleva nel cielo d'una musica naturale. Perché nulla è più vicino alla musica di questo spettacolo tutto visivo; che tuttavia si ascolta.

Cesare Brandi (1982), in Il restauro. Teoria e pratica, a cura di M. Cordaro, Editori Riuniti, Roma 1994

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