10 luglio 2006

Leggerescrivere


Leggere e scrivere: strumenti che superano le mie poche parole imprecise. SCRIVERE. Concesso da misteriose preesistenze, pazienti stratificazioni, domande. Sottende una famiglia di connessioni che generano la parola, miracolosamente colte dall'autore. Non si esaurisce mai, perché attinge a qualcosa di vivo, in movimento. Distilla ciò che dell'uomo è più misterioso. LEGGERE. Prende tempo per accorgersi dell'infinita ricchezza di tale mistero. I minimi accadimenti sono preparati da processi millenari. Interroga, cerca, non si sazia. Non finisce quando finiscono la riga, il paragrafo, la pagina, il volume. Continua nell'immaginazione, trova collegamenti, vive di relazioni. LEGGERE E SCRIVERE. Sono nel tempo, accumulano immagini, tornano sui loro passi, amano la memoria. Vivono prima ed oltre il gesto che li avvia. Somigliano all'ascolto, all'amore, al dialogo. Attendono, si avvicinano, lottano, sollevano dubbi, desiderano la bellezza, svelano, ringraziano, danno e ricevono, soffrono, gioiscono, spiazzano, creano. Ricordano la possibilità data ad ogni uomo: risuonare di infinito.

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